2018

Gli eventi si sono tenuti all’Auditorium del Liceo “Campanella” di Lamezia Terme per l’inclemenza del tempo, pur essendo previsti al Parco Sorvolandia.

La manifestazione in effetti si sarebbe dovuta svolgere dal 6 al 9 settembre 2017 all’aperto ma ritardi burocratici hanno determinato lo slittamento a questo mese di marzo con conseguenziale cambiamento della iniziale location prescelta.

I concerti sono inseriti nella rassegna musicale, organizzata dall’associazione Ecsdance e dal Parco Sorvolandia nell’ambito di un progetto finanziato dalla Regione Calabria che ha partecipato all’ “Avviso pubblico”  finalizzato alla selezione di interventi atti a valorizzare i beni culturali e a rafforzare l’attuale offerta culturale per la Calabria.

Gli artisti, avvalendosi di strumenti della tradizione, come la chitarra battente di Francesco Loccisano, hanno creato magiche atmosfere conquistando letteralmente, nel corso dell’intera manifestazione, i numerosi spettatori con i loro testi, le allegre e coinvolgenti tarantelle e i vari passaggi cantautorali. Il concerto della prima serata ha visto salire sul palco il ventiquattrenne Francesco Sicari e Francesco Loccisano ed ha  usufruito della partecipazione straordinaria di Prisca Amori (primo violino di Ennio Morricone).

Subito si è imposto all’attenzione del pubblico Francesco Sicari, autore di un cd di grande valenza artistica, ispirato alla prestigiosa opera di Raffaele Satriani.

Poi è stata la volta di Francesco Loccisano, già componente dei Taranta Power di Eugenio Bennato,  con il quale ha condiviso un’intensa attività concertistica a livello internazionale. Dotato di un talento innato e appassionato della  chitarra battente, Loccisano ha maturato una notevole espressione compositiva, interpretativa con un livello esecutivo molto apprezzato tanto da diventare  “ambasciatore” della chitarra battente.

Nella seconda serata si è esibito Fabio Macagnino, musicista, attore e scrittore che ha presentato il suo ultimo album “Candalia” un concept album dove si evidenziano i desideri, i sogni, il legame con la Locride sua terra d’origine, il rapporto tra  nord e sud , la sensualità e l’amore.

Il suo “candalijando” (cullandosi) non è altro che una esortazione a rallentare la corsa frenetica della vita e a compiere con calma e riflessione il percorso terreno. Subito dopo è salito sul palco Mujura (pseudonimo di Stefano Simonetta), musicista e cantautore calabrese che lavora da anni al fianco di Eugenio Bennato, suo produttore con Taranta Power.

Accompagnadosi alla chitarra battente e al tamburello, Mujura ha raccontato la musica calabrese inframmezzandola con elementi della musica folk rock contemporanea, tracciando così una nuova dimensione del cantautorato e del folk italiano attraverso la rappresentazione  di mondi diversi.

Nella terza serata si sono esibiti i Parafonè, un collettivo musicale formatosi nel 2002, che hanno dato vita ad un concerto scandito da canzoni di amore e protesta, di storia e futuro coinvolgendo gli spettatori nei loro canti emblema della tradizione popolare e della purezza di vita e dei sentimenti.

A chiudere la rassegna Ondanomala, un progetto di Mimmo Crudo bassista del Parto delle nuvole Pesanti e Francesca Salerno che hanno ripreso un progetto iniziato negli anni 80 registrando un disco, “Tu ci sei”.

Un concerto  grintoso, dove la voce di Francesca Salerno viene sostenuta dalla forza di una ritmica che oltre al basso di Mimmo Crudo vede la presenza in scena di un violino, di una chitarra e dal supporto imponente della batteria.




 


2019

Un tuffo nei ricordi degli anni settanta. Emozioni e vibrazioni vissute da generazioni diverse unite dall’amore per il rock progressivo. Il Bioparco della Diversità Mediterranea di Catanzaro ieri sera si è trasformato in una piccola Woodstock, o ancora meglio, ha riportato alla mente Villa Pamphili, il più importante raduno rock degli anni Settanta in Italia. E’ stata una notte che sarà difficile dimenticare con le stelle come tetto e una sensazione di libertà difficile da descrivere.Nell’ambito di Settembre al Parco gli Osanna, David Jackson dei Van der Graaf Generator, Vittorio De Scalzi dei New Trolls, e Il Rovescio della Medaglia supportati dalla presenza dell’imponente Orchestra Internazionale della Campania, composta da 56 elementi e diretta dal Maestro Leonardo Quadrini, sono stati i perfetti interpreti delle pagine rock scritte da un genio della musica come Luis Bacalov. Un concerto-evento, organizzato dall’Associazione Ecsdance di Giacinto Lucchino.Le prime note di “Preludio, Tema, Variazioni e Canzona”, hanno introdotto gli Osanna che si sono esibiti in una performance da brividi dell’intera suite. Con i volti truccati come sempre, la band di Lino Vairetti è ancora oggi una delle più fulgide realtà del panorama prog rock italiano. L’eterno entusiasmo di Lino Vairetti, si unisce ad una voce ancora importante e a un carisma senza eguali. Con lui musicisti che confermano sempre più un grande affiatamento.La sezione ritmica formata da Gennaro Barba, alla batteria, ed Enzo Cascella, al basso, hanno supportato con efficacia gli assolo di Pako Capobianco, alla chitarra, e le evoluzioni alle tastiere di Sasà Priore e Irving Vairetti. Non solo la colonna sonora di Milano: Calibro 9 nella scaletta, ma anche brani storici del loro repertorio come L’uomo, ‘A zingara, In un vecchio cieco, Vado verso una meta, Ce vulesse, Taka boom, Fuje ‘a chistu paese eseguiti con la presenza straordinaria di David Jackson, icona del prog inglese. Il sassofonista ex componente dei Van der Graaf Generator ha mostrato ancora oggi una voglia di suonare senza pari che ben si sposa con quella degli Osanna. La conferma è avvenuta durante l’esecuzione di Theme one, uno dei classici della band di Peter Hammill. L’ultimo brano del set degli Osanna ha mandato in visibilio il pubblico presente, anticipando l’esibizione di Vittorio De Scalzi. L’ex leader dei New Trolls ha regalato momenti di grande emotività con una perfetta performance di “Concerto Grosso”. La presenza dell’orchestra è stata ancora una volta preziosa. De Scalzi, non ha patito l’assenza dei suoi vecchi compagni, riuscendo ad esaltare antiche memorie, accompagnate da sensazioni indescrivibili. Chapeau.Superba l’esecuzione di Le Roi Soleil da Concerto Grosso N°2 con gli Osanna e l’orchestra. E dopo Una miniera, introdotta da alcuni versi interpretati da Lino Vairetti in dialetto napoletano, i ricordi diventano commozione. De Scalzi da solo alle tastiere canta brani che fanno parte della vita di tutti. Signore, io sono Irish e Quella carezza della sera lasciano dei graffi profondi nell’animo dei presenti. L’ultimo set de Il Rovescio della Medaglia, a notte inoltrata, ha confermato la qualità delle band che negli anni settanta hanno lasciato il segno nel rock progressivo amato in tutto il mondo. Contaminazione, non è solo il capolavoro della band di Enzo Vita ma è l’esperimento finale della trilogia composta da Bacalov, iniziata con Concerto Grosso e proseguita con “Preludio, Tema, Variazioni e Canzona”. Vita, unico superstite della band originale, ha saputo mantenere alto lo spirito iniziale. Il loro rock non ha subito i segni del tempo e la formazione attuale ha una forza prorompente che ancora oggi li pone tra i migliori interpreti del genere. Un capitolo a parte merita Leonardo Quadrini e i componenti della sua Orchestra Internazionale della Campania. Il lavoro svolto in fase di preparazione e durante il concerto è stato importante per la riuscita della serata. Ogni intervento è stato misurato e al tempo stesso esaltante. Le sue letture dei brani eseguiti sono state perfette e questo ha consentito la buona riuscita dello spettacolo. La lunga notte del prog, dedicata al compianto Rino Amato, si è conclusa a notte inoltrata. Tre ore di spettacolo ed un evento mai visto in Calabria hanno dato torto solo agli assenti.