5 settembre. Il posto non era Woodstock, ma
nessuno se ne è accorto. I CANNED HEAT, giovedì sera, sono riusciti a
portare indietro nel tempo i numerosi fans accorsi al Parco delle Biodiversità
di Catanzaro. La sensazione di trovarsi sulla macchina del tempo è stata
provocata dall’inaugurazione della VII edizione di “Settembre al Parco”.
Il viaggio era iniziato in quel momento. L’astronave dei Canned Heat ha preso
quota. Ogni nota è stata una spinta potente verso il raggiungimento di una
dimensione a tratti surreale. Trentotto anni dopo Woodstock solo i capelli
grigi dei componenti la band e di molti dei convenuti alla “festa” hanno
mostrato l’implacabilità del tempo trascorso. Tutto il resto non ha subito
cambiamenti. Il rock blues dei Canned Heat ha creato la stessa esaltazione di
sempre. Sotto il palco, sul prato e sulle gradinate del Bioparco anziani e
giovani si sono uniti in un ballo sfrenato. Fito de la Parra e Larry
Taylor affiancati da Dale Spalding e da John Paulus, degno
sostituto di Harvey Mandel, si mostravano estasiati da tanta visione e,
addirittura, Spalding durante gli assolo dei compagni scattava foto al pubblico
con il suo telefonino. “Future blues” e “Rollin’ & tumblin’” hanno
fatto salire la temperatura, ma il momento più esaltante è stata la
lunga “So sad (The world is in a tangle)”. L’assolo alla chitarra di John
Paulus, sostenuto dalla vibrante sezione ritmica, è stato una gemma incastonata
in un gioiello prezioso. La gente torna a casa consapevole di aver assistito ad
un ennesimo evento memorabile di “Settembre al Parco”, consci di aver sognato
ad occhi aperti.
Venerdì 6 «Negli anni sessanta c’è stata una generazione che avrebbe
voluto cambiare il mondo e uno dei mezzi per mettere in atto quelle idee è
stata la musica». A parlare è Pietruccio Montalbetti, leader dei DIK
DIK. Uno di quei musicisti che quel periodo lo ha vissuto in pieno. Con
i Rokes e l’Equipe 84, il gruppo milanese ha segnato il profondo
cambiamento nelle “abitudini” musicali degli italiani. In un Paese che sembrava
vivere distaccato dal resto del mondo, più di altri, quei gruppi portarono a
conoscenza il cambiamento dei gusti giovanili in fatto di musica. Intatto anche
il gradimento della gente, che ha riempito ogni spazio possibile del Parco
delle Biodiversità di Catanzaro. Musica leggera, non nel senso dispregiativo
del termine. Di sicuro, musica che ha accomunato giovani e meno giovani in uno
spirito unico che ha avuto un solo obiettivo: divertire. E la voglia che ciò
accadesse non è mancata ai Dik Dik. Il loro repertorio, quello di Lucio
Battisti, dei Beatles, di Bob Dylan e dei Rokes, hanno
rappresentato la colonna sonora di una serata da incorniciare.
Sabato 7 - Il sole della California di notte. Non un semplice evento atmosferico
ma una suggestione collettiva verificatasi durante il terzo appuntamento di
“Settembre al Parco. Il Parco delle Biodiversità non è stato più lo stesso
quando sul palcoscenico sono apparsi, indossando camicie
coloratissime, DAVID MARKS & THE SURF CITY ALL STARS. Componente in
diversi momenti della storia dei Beach Boys, uno dei gruppi fondamentali
della scena dei sixties, David Marks, privo oramai del suo inconfondibile
ciuffo, insieme ai suoi compagni ha deliziato la platea con le note coinvolgenti
del repertorio musicale del gruppo dei fratelli Wilson. Ad aprire le
danze “Surfin’ safari”. Al centro della scena, seppur leggermente
defilato, Marks ha diviso equamente le parti vocali con Gary Griffin, alle
tastiere, Don Raymond, alla chitarra, Phillip Bardowell, al basso, Randell
Kirsch, alla chitarra, Dave Logeman, alla batteria, e Matt Jardine, alla voce.I
“Surfers”, impresa non semplice, hanno curato quasi in maniera maniacale i cori
e le armonie originali, pur apportando qualche piccola variazione. La festa non
ha avuto sosta, tranne quando in momenti diversi “God only knows”, “Don’t
worry baby”, “I can hear music” e “In my room” hanno concesso
qualche fremito in più. In maniera inattesa David Marks e i suoi hanno eseguito
“California dreamin’”, canzone dei Mamas & Papas. Dopo oltre due ore
di concerto e ben trentasei canzoni, David Marks e i Surf City All Stars sono
scesi dal palcoscenico concedendosi ai propri fans, desiderosi di conoscerli e
di ricevere un autografo.
La serata finale di domenica 8 è quella di JACK BRUCE. Passi lenti e incerti. Lo vedi salire sul palco e pensi al suo passato glorioso, a quanto ancora oggi abbia da dare alla musica. Jack Bruce, colui il quale per anni ha giganteggiato suonando la chitarra basso alla pari con personaggi come John Paul Jones e John Entwistle, con l’aria sicura di chi sembra essere nato per suonare, ha imbracciato il suo strumento e senza esitare ha dato vita a “First time i met the blues”. E’ così che domenica sera, al Parco delle Biodiversità di Catanzaro, è iniziato il quarto e ultimo appuntamento di “Settembre al Parco”. Il brano di Buddy Guy è un blues lento e dal groove potente. Le mani di Bruce scivolano sul basso con grande delicatezza, l’esatto contrario del suono che riesce a produrre. Con lui Tony Remy, alla chitarra, Frank Tontoh, alla batteria, e Paddy Milner, alle tastiere ma soprattutto all’organo Hammond. La formazione della band “cresce” allorquando sul palco sale la sezione fiati. Winton Rollins, al trombone, Derek Nash, al sax tenore, e Paul Newton, alla tromba, fanno parte della “famiglia” e si fanno sentire con i loro spunti soul. “Neighbor neighbor” e “You burned the tables” travolgono la platea con un suono cui non manca l’energia. Jack Bruce, decide che è l’ora di cambiare e, lasciato il basso, va a sedersi dietro al piano elettrico. Al suo posto Nick Cohen, l’ultimo componente la Blues Band.
4 settembre MAURIZIO VANDELLI. Settanta anni
all’anagrafe, Maurizio Vandelli è riuscito ad essere sintesi tra tutte le
generazioni presenti. Ha fatto ballare, emozionare, cantare. Ha dato voce alle emozioni e ai ricordi cantando Lucio
Dalla,
Lucio
battisti, ma anche Vasco Rossi e Zucchero Fornaciari.
e durante la prima parte del
concerto che è un tributo vero alla musica, il ritmo sale nella seconda parte
della serata, quando la gente lascia le sedie e le postazioni per arrivare
sotto il palco e ballare senza sosta “Io ho in mente te”. Un concerto che ha animato per oltre due ore
il Parco di Catanzaro,
5 settembre THE YARDBIRDS il rock fa bene. Non c’è bisogno di dirlo a
Jim McCarty e Anthony “Top” Topham, storici componenti degli Yardbirds, che per il secondo appuntamento di Settembre al Parco hanno confermato
ancora una volta, e qualora ce ne fosse bisogno, che la musica, il rock nella
fattispecie, non conosce il passare del tempo e, anzi, fa sì che due musicisti
non propriamente giovani come loro, tengano testa – eccome – a un trio di
colleghi di almeno la metà dei loro anni eseguendo i brani più famosi della
loro carriera, a partire da “Drinking Muddy Water”, “Shapes of Thing”, “Over
Under Sideways Down”, “Heart full of soul”, e la celebre “For your love” che ha
visto il pubblico presente spostarsi in massa sotto il palco fin dalle prime
note. Culla di alcuni tra i maggiori chitarristi della storia del rock come
Jeff Beck, Eric Clapton e Jimmy Page – autore di alcuni dei brani in scaletta
-, gli Yardbirds si sono anche distinti per le loro cover, dichiarate e non. E’
il caso della penultima canzone, “Dazed and confused” offerta al pubblico
catanzarese - prima di “I’m a man” di Bo Diddley -, per la quale proprio Page,
si fece per così dire “ispirare” da Jack Holmes. Settembre al Parco ancora di
più con questa sua ultima edizione, ribadisce quanto la storia della musica
stia passando da Catanzaro
6 settembre BIG BROTHER & THE HOLDING
CO C’è molto da raccontare sulla terza serata di Settembre al Parco 2014:
dalla California per l’unica data europea, The Big Brothers & the Holding
Company, gruppo che oltre a rappresentare ai massimi livelli la scena
psichedelica di fine anni ’60 ha contribuito in maniera determinante
all’affermazione di Janis Joplin. Il richiamo targato “Janis Joplin” è
stato forte, il tempo clemente. E così il terzo concerto di Settembre al Parco,
è stato un grande successo. Pienone di pubblico e aspettative elevate, gli
elementi affinché la serata “funzionasse” c’erano tutti: sul palco una
formazione non da poco con Eileen Humphreys voce, Sam Andrew alla chitarra,
Peter Albin al basso - accompagnati da Greg Douglas al posto del compianto
chitarrista James Gurley, e dal batterista Roy Blumenfeld chiamato
provvisoriamente a sostituire Dave Getz, impossibilitato a essere a Catanzaro. Per spiegare i motivi della sua assenza
Dave Getz ha inviato agli organizzatori di Settembre al Parco un fantastico
messaggio, degno di nota e motivo di soddisfazione e riflessione, nel
quale scrive “I was told there is a real rock lovers scene in Catanzaro,
with an fantastic festival (“mi è stato detto di una realtà di
appassionati del rock a Catanzaro con un fantastico festival). Aggiunge
che le informazioni le ha avute dagli amici Canned Heat e Jefferson Starship,
ospiti negli anni passati di Settembre al Parco e che Big Brothers ha
incontrato in occasione dei 45 anni di Woodstock lo scorso 16 agosto. Catanzaro
e la sua scena rock stanno dunque rimbalzando sui siti specializzati
d’oltreoceano raggiungendo una popolarità nell’area di San
Francisco.
7 settembre SHADOWS OF THE 60’s Una
travolgente e gioiosa festa in musica ha concluso la rassegna “Settembre al
Parco” all’insegna dei favolosi anni 60. Per il gran finale è andato in scena
lo spettacolo tributo “Shadows of the 60's” che ha ripercorso i fasti
straordinari di quel Detroit Sound coniato dalla leggendaria etichetta Motown. Il cast artistico, grazie
alla mirabile fusione di voci e musicisti di incredibile talento, ha riaperto
l’album dei ricordi per riproporre agli spettatori di ogni generazione. Una rilettura fedele che,
senza voler necessariamente “attualizzare” un repertorio già ricco di
sfumature, ha fatto felici i tanti che hanno gremito l’anfiteatro del Parco e
che hanno ballato e cantato a pochi metri dal palco incitati dai protagonisti
della serata. A guidare l’allegra carovan quel
Dave Revels, già membro effettivo di Drifters e Four Tops e straordinaria
voce in grado di conquistare tutti per la sua potenza evocativa. Ad affiancarlo
sul palco, con rigoroso abbigliamento d’epoca, sono stati anche Eric Turner, insieme ai veterani Sam White e Larry
Stephan Hines e al giovane A.J. Davis. La serata ha avuto inizio a pieno ritmo
con il tributo ai Four Tops, uno dei gruppi più rappresentativi del sound
Motown anni ’60, con brani indimenticabili come “Reach Out I'll Be There” e “I
Can't Help Myself”
o le trascinanti “Standing in the shadows of love” e “It's The Same Old Song”. Subito dopo è stato il momento del trio
tutto femminile – sempre sostenuto alla ritmica dalla band italiana dei White
Souls - ispirato alle canzoni delle Supremes con Julia Garrison, Sonia Revels e
Nirvana che hanno rapito l’attenzione del pubblico grazie alle rivisitazioni
riuscite delle celebri hit del gruppo che lanciò Diana Ross. “Love Is Like
an Itching in My Heart", “Back In My Arms Again”, “You Keep Me Hangin
On”, “You Can't Hurry Love” questi alcune gemme che il pubblico catanzarese ha
avuto il piacere di riascoltare grazie alla voce calda ed emozionante della
formazione femminile in grado di incantare anche per il look in perfetto stile
anni ‘60. Successivamente è stata la volta del terzo tributo della serata,
quello ai Temptations: il cambio d’abito, dal rosso della giacca al giallo
delle camicie - in omaggio ai colori della città come sottolineato da
Revels – ha sottolineato anche il salto alle sonorità più propriamente soul e
funk della leggendaria band di “Get ready”, “I Wish It Would Rain” e “Just my
immagination”. Infine, per il gran finale, voci maschili e femminili tutti
insieme sul palco per una carrellata finale dedicata ai grandi successi Motown
firmati da Marvin Gaye
passando anche per i Jackson 5, The Contours, Stevie Wonder e un bis “very
fast” come “Shout” degli Isley Brothers.
Settembre al Parco si sposta nel Parco Dossi Comuni di Lamezia Terme e presenta questi spettacoli:
Sabato 24
Ore 14.00 appuntamento con l’associazione lucky friends un’associazione nata
con l’intento di dare un’opportunità a tutti i bambini che hanno difficoltà sia
a livello fisico che psichico: l’opportunità di diventare atleti e scoprire le
loro attitudini nello sport e di fare squadra con gli altri ragazzi rafforzando
così il loro legame. Nell’anno trascorso hanno partecipato a molte
manifestazioni sportive di cui: Play The Games Toscana,Lombardia, Basilicata e
Puglia, Campionati Regionali Atletica Leggera, Campionati di Nuoto CIP, Eventi
Csen e Libertas ecc., organizzando il primo progetto Scuola Special
Olympics ecc.
Ore
16.00 Meravigliandia – incontro agli artisti di strada
Gianluca Marra in arte “il grande lebuski” in uno spettacolo comico di teatro
di strada che unisce la clowneria e le tecniche circensi al cabaret. La ricerca
dell’equilibrio in tutte le sue forme, sui bauli, sulla giraffa alta 2 metri lo
porta ad arrivare su una Graziellina, una minibici alta 30 cm, alla sintesi
perfetta.
Ilaria Fonte in “Fashionissima me”, La bellezza esteriore… La perfezione
dell’aspetto fisico… In una società fatta solo di apparenze… IlAria con la sua
stravaganza vi porterà con lei, nel suo controverso mondo, tra un’acrobazia ed
un’altra, con ventagli piumati e dell’inaspettato…
Uno spettacolo delirante che unisce la tecnica della giocoleria a quella del
twirling, mescolandole al teatro di strada e che lascerà il pubblico con il
fiato sospeso durante i numeri di acrobatica aerea trapezio statico e tessuto
aereo).
Ore
21.00 Mario Donatone Blues trio in concerto
Pianista e cantante è considerato uno dei migliori rappresentanti della più
classica tradizione del blues, soul e jazz vocale. Muove i primi passi nel
circuito musicale negli anni ’80, mettendosi in luce come solista e come
accompagnatore di artisti statunitensi di blues, soul e jazz in turnée in
Italia. Tra gli artisti ricordiamo Peaches, Les Getrex ,Harold Bradley, Herbie
Goins, Beverly Watson, Linda Young, Michael Allen, Jimmy Holden, Crystal White,
Kay Forster Jackson, Cheryl Porter. Il suo primo lavoro discografico è “Blues
immaginario”, inciso per la Splas(h)! Records nell’89, un LP che viene definito
“una sintesi energica, schietta e a tratti originale di blues e jazz” (Luciano
Federighi, Musica jazz). Negli anni ’90 si dedica molto al gospel. Oltre al
“Roma Spiritual Group” svolge attività didattica, dirige cori e collabora con
cantanti e gruppi vocali neroamericani, tra cui Laverne Jackson, Robin Brown,
Bronzville American Gospel, Soul Food To Go insieme a Jimmy Holden. Da
ricordare la pertecipazione assieme ai Bronzville ad un concerto allo stadio
Olimpico di Roma nell’ambito della manifestazione del “Giubileo degli sportivi”
nell’ottobre 2000, tenutosi alla presenza di papa Giovanni Paolo II. Anche la
sua esperienza di arrangiatore di gruppi vocali è testimoniata da tre cd: “Roma
world spirit” (Isma Records, 2001), “The Peacemaker-Soul Food To Go” (Time
Stretch Recording, 2003) e “A christmas card of peace” – World Spirit Choir –
(Fermenti vivi, 2010). Si tratta di progetti in cui, in modi diversi, si cerca
di contaminare il gospel con il jazz e con la musica etnica. Nel 2010 crea
insieme a Federico Zampaglione, leader dei Tiromancino, il progetto blues Buzz
Band. Nel 2011 esce il suo primo album completamente d’autore, “Blues for Joy”,
con il suo gruppo Mario Donatone Soul Circus e con musicisti del calibro di
Rodolfo Maltese (Banco del Mutuo Soccorso) e di Henry Cook, valente jazzista di
Boston.
Domencia
25
Ore 10.30 Meravigliandia – incontro agli artisti di strada seconda parte
Ore
17.30 Anfiteatro giardino botanico
Echi dello spirito tra Natura, Canto e Poesia
Magnificat un incontro con Maria – Omaggio ad Alda Merini
Abbiamo pensato alla fusione delle arti del canto e della poesia nella cornice
naturale dell’orto botanico, nell’anfiteatro moderno, luogo ideale dove si
potrà realizzare l’incontro tra natura, canto e poesia. Le diverse voci
racconteranno la storia della Vergine Maria, uno dei personaggi più misteriosi
e carichi di fascino della cristianità. Assisteremo ad un
concerto/drammatizzazione tra canti gregoriani e i versi straordinari di Alda
Merini, una poetessa ardente e appassionata che ha composto un’opera dal titolo
“Magnificat un incontro con Maria”. Lo spettacolo è un prodotto originale,
unico, creato proprio dalle Ancillae Domini, gruppo femminile diretto da Licia
Di Salvo, che opera da quasi vent’anni in Calabria e a livello nazionale
diffondendo e valorizzando il recupero del canto gregoriano e della polifonia
medievale. L’idea nuova è stata quella di far dialogare poesia e musica, ma
soprattutto la cultura del mondo terreno con la spiritualità.
Ore 21.00 Banda Kailia
La band Kaìlia nasce nel 2011 nel territorio di Ceglie Messapica (Puglia), dove
la musica ed il ballo rivestono un ruolo importante nella tradizione, essendo
espressione della cultura e della storia di questo popolo. Sette musicisti
provenienti da varie esperienze musicali uniscono queste due forme di arte,
ognuna delle quali prescinde dall’altra. Partendo dalla musica dell’Alto
Salento, si intraprende un viaggio internazionale tra Oriente ed Occidente
quindi dall’Arabia ai Balcani con la sua musica così affine a quella suonata
dalle secolari orchestre di fiati, comunemente dette “bande”, fino ad arrivare
in Irlanda. Tutti i brani sono stati arrangiati allo scopo di mantenere vivo il
senso della musica popolare, ma allo stesso tempo di innovarla con l’obiettivo
di dare vita ad una composizione coinvolgente e che faccia danzare.